Ricerca ‘Delphi’

“Il futuro della professione tecnica ingegneristica. Uno scenario per il 2030”

Come cambierà, da qui al 2030, il mercato della professione tecnico-ingegneristica? Quale sarà l’evoluzione delle relative competenze e quella delle normative che la regolano? E, ancora, come muterà il sistema previdenziale di riferimento e quali saranno i nuovi bisogni assistenziali? A questi e molti altri interrogativi intende rispondere l’indagine previsionale “Il futuro della professione tecnica ingegneristica. Uno scenario per il 2030” realizzata dallo studio del Professor De Masi per conto del Consiglio nazionale e dall’Ente di Previdenza dei Periti Industriali.  La ricerca che sarà presentata in occasione del XV Congresso di categoria il prossimo 21 e 22 settembre a Roma si è avvalsa del contributo di un panel di esperti dalle competenze eterogenee con l’obiettivo di prendere in considerazione il più ampio ventaglio di analisi complementari. Chiaro il principio guida, quello di tracciare uno scenario, che sia il più plausibile possibile, dell’evoluzione della professione tecnica considerando le influenze tecnologiche, sociali ed economiche. Il tutto attraverso il metodo Delphi, uno dei più affidabili per la formulazione di scenari a medio termine.  

Il metodo Delphi

Per le previsioni di medio periodo, da elaborare con una certa rapidità, la metodologia preferibile è quella “Delphi”. Sviluppata negli Stati Uniti dalla Rand Corporation e poi dalla Douglas Aircraft Company, è stata portata in Italia verso la fine degli anni Settanta con una ricerca metodologicamente adattata al nostro contesto, sul tema “La via italiana alla democrazia industriale”. Dopo una decina d’anni fu sperimentata una nuova versione del metodo Delphi, ulteriormente modificata e migliorata, sul tema: “Dove va il lavoro industriale?” con cui si intendeva scandagliare come sarebbe evoluto il lavoro negli anni Novanta del secolo scorso. Da allora il nostro team ha realizzato più di cinquanta indagini previsionali e il metodo Delphi è stato via via perfezionato.

L’uso che se ne è fatto nella presente ricerca su “Il futuro delle professioni tecnico-ingegneristiche” ha previsto come prima tappa la scelta di 7 discipline e di altrettanti Esperti da coinvolgere nella costruzione dello scenario. Si è così pervenuti a un panel composto dai professori Franco Bonollo, Alberto Brambilla, Federico Butera, Luca Giustiniano, Giuseppe Rossi, Stefano Sacchi e Pasquale Sandulli.

Una delle caratteristiche del metodo “Delphi” è che ciascun Esperto, fino alla fine della ricerca, non conosce l’identità degli altri Esperti. Ciò consente di evitare pregiudizi e conformismi.

Una volta individuati gli Esperti, si è proceduto a consultarli con due successivi questionari. Il primo questionario ha chiesto a ciascun Esperto di rispondere a domande aperte relative ai vari fattori socio-economici che entrano in gioco in casi come il nostro, in cui si tentano previsioni su come evolveranno le professioni tecnico-ingegneristiche da qui al 2030, con speciale riferimento ai periti industriali. Poi i ricercatori hanno provveduto a elaborare tutte le risposte e a trasformarle negli item di un secondo questionario.  Anche questo secondo questionario è stato sottoposto ai sette Esperti e ciascuno di essi, per ogni item, ha dovuto dichiarare con un SI o con un NO se era o non era d’accordo.

Le previsioni ricavate attraverso il primo questionario sono state 1.033. Quelle che, attraverso il secondo questionario, hanno ottenuto il consenso dalla maggioranza degli Esperti consultati (almeno 4 su 7) sono state 935 e sono confluite nel presente rapporto finale. Di queste previsioni accolte, 39 hanno riscosso 7 consensi su 7. Le previsioni bocciate sono state 54 e 44 hanno avuto un esito incerto

GLI ESPERTI

Franco Bonollo

È professore ordinario di Metallurgia presso l’Università di Padova dal 2010. Ha presieduto il Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica e Meccatronica e dal 2018 è Presidente della Scuola di Ingegneria. Dopo un’esperienza come ricercatore industriale nel gruppo ENI, nel 1991 ha iniziato la carriera universitaria. Ha pubblicato oltre 250 memorie scientifiche; ha coordinato progetti internazionali di ricerca, didattica e formazione permanente, e comitati tecnico-normativi. Ha fondato nel 2016 la Rete Innovativa SINFONET (ricerca e formazione nel settore della fonderia). Dal 2022 coordina, nell’ambito del PNRR, l’Ecosistema dell’Innovazione del Nordest iNEST.

Alberto Brambilla

Sottosegretario di Stato al Ministero del Welfare con delega alla Previdenza Sociale dal 2001 al 2006, è stato redattore di diversi provvedimenti normativi, tra cui il D. Lgs. n. 252/2005, che disciplina le forme pensionistiche complementari. Già Presidente del “Nucleo di Valutazione della Spesa Previdenziale” (Nuvasp) presso il Ministero del Lavoro, nel 2007 ha fondato “Itinerari Previdenziali”, di cui coordina e presiede il Centro Studi e Ricerche.

Federico Butera

Studioso e progettista di organizzazioni complesse. Professore emerito di Scienze dell’Organizzazione, Università di Milano Bicocca e Università di Roma Sapienza. Dal 1962 al 1974 ha lavorato presso l’Olivetti dove ha diretto il Centro di Sociologia e Organizzazione. Dal 1974 fondatore e Presidente dell’Istituto di Ricerca Intervento sui Sistemi Organizzativi, oggi Fondazione Irso. Dal 1999 direttore della rivista Studi Organizzativi. Ha firmato un gran numero di progetti di riorganizzazione di imprese e di enti pubblici e ha svolto una intensa attività di management education. Ha pubblicato oltre 250 articoli e 39 libri in Italia e all’estero. Il suo ultimo saggio è Disegnare l’Italia. Politiche e progetti per organizzazioni e lavori di qualità (Egea, in corso di stampa).

Luca Giustiniano

Professore Ordinario di Organizzazione Aziendale. È prorettore per l’Organizzazione e Faculty presso l’Università Luiss Guido Carli. È stato Associate Dean for Quality Management and Accreditation presso la Luiss Business School. È membro di diverse società scientifiche e, nel corso della sua carriera, ha svolto diversi incarichi internazionali ed è stato visiting faculty presso numerose istituzioni estere. I suoi attuali interessi di ricerca sono focalizzati su nuove forme di organizzazione, paradossi organizzativi e metafore. 

Giuseppe Rossi

Dal febbraio 2021 è presidente di UNI, dopo essere stato per 6 anni presidente di Accredia. Si è laureato in ingegneria chimica presso l’Università di Pisa nel 1971. Ha lavorato in importanti industrie chimiche europee raggiungendo posizioni apicali: Consigliere di Amministrazione in consociate del Gruppo Montedison, Direttore Centrale per la Pianificazione Strategica in Basell Polyolefins, Presidente di Moplefan, Novamont e di Basell Poliolefine Italia. In ambiti associativi è stato Presidente di PlasticsEurope Italia, l’associazione italiana dei produttori di materie plastiche e Membro del Consiglio di Presidenza di Federchimica. È stato anche Presidente di Corepla e Membro del Consiglio di Amministrazione di Conai.

Stefano Sacchi 

È professore ordinario di Scienza politica nel Politecnico di Torino, dove coordina il centro studi “Theseus-Tecnologia, Società e Umanità”. È il coordinatore scientifico del nuovo Master in Technology and Public Policy realizzato dal Politecnico di Torino con il Centro internazionale di formazione dell’Organizzazione internazionale del lavoro (ITC-ILO). I suoi attuali interessi di ricerca riguardano la political economy del lavoro e del welfare, e l’impatto socioeconomico e politico del cambiamento tecnologico.

Pasquale Sandulli

Professore Ordinario di Diritto del Lavoro dal 1980 presso l’Università di Perugia e dal 1983 presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Presidente del corso Economia e Istituzioni dei Servizi Sociali e Welser e di quello Previdenza e Sicurezza Sociale della Facoltà di Economia, Università di Roma “la Sapienza”. Ha concorso alla stesura di d. lgs. n. 124/93, e dd. lgs. n. 509/94, e n. 103/96. Su questi temi è tuttora attivo in Assoprevidenza ed in Mefop. Presidente della Sezione italiana dell’Istituto Europeo di Sicurezza Sociale. Socio e già membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Italiana di Diritto del Lavoro e Sicurezza sociale. Per l’Ufficio del Lavoro della Santa Sede è stato nel collegio di conciliazione ed arbitrato in tema di lavoro.