Tre, in particolare, i macro temi individuati per questa XV edizione del Congresso:
LEGISLATIVO
La Categoria con il Congresso Straordinario del 2014 ha iniziato un percorso che attraverso la legge 89/2016 ha sancito l’evoluzione del titolo di accesso all’Albo, stabilendo come requisito formativo di base minimo obbligatorio dal 2021 (poi prorogato al 2024) il possesso della laurea almeno triennale. La professione è stata dunque indirizzata ad intraprendere un percorso di cambiamento ed evoluzione rispetto al passato, coerente con le evoluzioni in atto. Parallelamente il Governo attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha ritenuto urgente rimettere mano a una riforma complessiva del sistema universitario non solo riordinando le classi di laurea ma prevedendo che alcune di esse diventino abilitanti per alcune professioni regolamentate.
Così nell’ordinamento universitario sono entrate in vigore, prima in via sperimentale e poi a regime, le lauree professionalizzanti (DM n. 446/20), rese direttamente abilitanti per alcune professioni (quella di Perito Industriale tra i primi), dalla cosiddetta legge Manfredi (Legge n. 163/2021). Dunque, la riforma della professione, avviata nel 2016, è entrata pienamente nel vivo e si muove parallelamente a una più ampia riforma delle professioni tecniche.
LAVORO E WELFARE
Le trasformazioni economiche e sociali, nonché il rapido evolversi della tecnologia hanno portato a molti cambiamenti nel mercato professionale dei Periti Industriali.
L’attività professionale tradizionale, legata alle competenze riservate rappresenta ancora una dimensione centrale per i professionisti ed è andata sempre più rafforzandosi non solo attraverso il principio della sussidiarietà (che affida alle professioni ordinistiche la possibilità di svolgere tutta una serie di funzioni, fino ad oggi riservate alla Pubblica Amministrazione) ma anche attraverso quei progetti che il Governo intende incentivare attraverso il PNRR (digitalizzazione, riconversione in chiave green, sviluppo tecnologico). Il mercato, dunque, si muove con rapidità e richiede conoscenze e competenze sempre nuove o in aggiornamento.
In questo capitolo entra anche il tema della certificazione delle competenze che sta definendo un nuovo modo di attestare le qualifiche possedute dal professionista e quindi di competere sul mercato.
Il CNPI ha avviato una intensa attività di valorizzazione della professione e del suo esercizio, tramite il sostegno agli iscritti e la promozione dell’immagine con azioni mirate verso i giovani studenti, le associazioni, i consumatori e la collettività tutta. Nella fase straordinaria di rinnovamento che la Categoria sta vivendo, indotta sia da scelte interne che da trasformazioni esterne, l’immagine della professione necessita di trovare un momento importante di ridefinizione e rilancio proprio alla luce dei cambiamenti che la stanno interessando.
ORGANIZZAZIONE
Il modello organizzativo degli Ordini territoriali necessita di un profondo cambiamento. Gli Ordini anche quelli con un elevato numero di iscritti, faticano a far fronte ai molteplici adempimenti resi obbligatori dallo Stato, anche perché di fatto la loro realtà è quella definita nella prima metà del secolo scorso senza essere mai stata oggetto di adeguamenti strutturali che le permettessero di attrezzarsi per i nuovi compiti.
Accanto agli adempimenti burocratici gli Ordini hanno la necessità di fornire sempre più servizi agli iscritti (formazione continua e primo supporto tecnico-legale), di stare al passo con la digitalizzazione con la gestione economica dei consigli di disciplina, di interagire con gli enti pubblici locali, di essere presenti politicamente sul territorio e nello stesso tempo di svolgere attività di promozione e di vigilanza.
Il quadro delle difficoltà in cui si trovano è inoltre aggravato da una costante riduzione del numero degli iscritti e dall’inarrestabile aumento dei costi a cui non sempre è possibile far fronte con un corrispondente adeguamento delle quote. Infine, c’è un tema legato alla grandezza degli studi dei singoli professionisti non più in grado di competere da soli sul mercato.